progetto per una preghiera

choreography and concept: Chiara  Girolomini
performing: Annalisa Aglioti, Manuela Caraffa, Elvira Frosini, Simona Pietrosanti

La prima immagine che, come uno still frame, si propone all’osservatore della performance è un pavimento coperto da una bianca distesa cartacea. L’azione, muta, lenta, lineare, è condotta dalla forza intrinseca di due elementi primari: la carta, simbolo di purezza e candore, mezzo perfetto per comunicare con gli esseri divini; e il corpo nudo. La performance si svolge attraverso una gestualità estremamente semplificata e movimenti minimamente pronunciati: quattro figure compaiono sulla scena, raccolgono da terra grandi fogli bianchi contro i quali si imbattono ripetutamente; nascondono il viso nell’imballaggio cartaceo; sono in preda alla cecità e si contraggono sul pavimento. Sono atti, questi, simili ad una disperata preghiera nel silenzio, che rompe la quiete coinvolgendo il corpo in toto e quanto più l’invocazione è intensa, tanto più accentuata appare la nudità. Come in altri lavori della coreografa, il corpo agisce ed è agito dagli oggetti che lo circondano ed il pubblico ai bordi della scena viene totalmente incluso nell’azione, nel tentativo di coinvolgerlo e disorientarlo al tempo stesso. L’incontro avviluppante di corpo e carta rimanda a figure spirituali, angeli o fantasmi, i quali, sospingendosi all’estremo verso uno stato larvale, si svuotano e si dissolvono fino a scomparire.

La performance è la prima di una serie di esperienze in fase di progettazione, accomunate tutte dalla modalità laboratoriale con cui sono concepite e dal coinvolgimento dello spettatore nello spazio e nell’azione performativa.
Per la realizzazione di Progetto per un preghiera #2 è previsto un laboratorio della durata di almeno tre giorni (max 6 ore al giorno), aperto a danzatori, attori, acrobati, performers ecc.*

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The first image that, like a still frame, appears to the audience during the performance is a floor covered by an expanse of white paper. The action, mute, slow and linear, is lead by the intrinsic force of two elements: the paper (symbol of purity and clarity and is the perfect way to communicate with divine beings), and the naked body. The performance develops through very simple and minimized movements: four characters appear on the stage, pick up the large white sheets, push against them, hide their faces in paper packing; and then struck by blindness as they curl up on the floor. These acts are similar to a desperate silent prayer, where the whole body breaks the silence, and although evocative and intense, the nudity appears more striking. As in other performances by the choreographer, the body interacts with surrounding objects and the audience close to the scene are completely involved in the action. The scene attempts to disorientate at the same time. The meeting between body and paper refers to spiritual shapes, angels and ghosts as if they represent an extreme larval state. They then start to dissolve until they disappear. 

The performance is the first and initial of a set of planning experiences, conceived by the same classroom method of involving the public in the space and action of the performance. To realize Project for a prayer #2, a class of three days is estimated (max 6 hours a day), open to dancers, actors, acrobats, performers etc.